venerdì 23 novembre 2012

Adatti, Adattati e Adattatori

Dal mio punto di vista esistono tre tipologie di persone o meglio tre tipi di <<a>> che io chiamo:


  1. adatti: sono quelli che nati in scia di ciò che si deve e si dovrebbe fare, ci restano. Non chiedono perché, si limitano soltanto a credere in ciò che gli è stato tramandato, insegnato e somministrato. Da adatti si sentono forti e protetti da quella stessa scia che come paraocchi impedisce loro di vedere al di fuori di essa. Ignoranti; 
  1. adattati: sono quelli che fin da subito si pongono domande sulle origini di un qualcosa. Non nascono in scia poiché fin da subito troppo intelligenti e distanti dagli altri. Da adattati ci finiranno dopo sentendosi messi all'angolo della solitudine e provando a fasi diverse, soddisfazione, dolore e infine desiderio di far parte di un qualcosa. Deboli; 
  1. adattatori: sono quelli che meno di tutti vivono la scia. Prima dentro come gli adatti, poi fuori come in un primo momento gli adattati. In netto ritardo rispetto a quest' ultimi, gli adattatori reggono bene l'angolo della solitudine poiché ci si ritrovano in fase più matura. Non rientreranno mai più in scia, illudendosi un giorno di crearne una tutta loro. Sognatori.

sabato 17 novembre 2012

È stato Dio a creare l'uomo, o viceversa l'uomo a creare Dio?

Sono dell'idea che l' uomo per propria natura ha paura e per questo ha da sempre bisogno di credere in qualcosa, un qualcosa di divino e supremo, un qualcosa che possa donargli salvezza e protezione, un qualcosa di talmente forte che lo spinga ogni giorno a vivere la propria vita in completa armonia con tutto ciò che lo circonda. Questo qualcosa è senza dubbio Dio, figura capo di un mondo che senza un capo sarebbe nel caos già da moltissimo tempo, o forse no? Di certo è un ruolo importante il suo, parlo di Dio ovviamente, fondamentale quasi. Ci serviamo di lui per placare la nostra paura, ci serviamo di lui per soffocare le nostre incertezze, ci serviamo di lui per giustificare le nostri ragioni, ci serviamo di lui per combattere le nostre guerre. Ma esiste davvero lui? Credo di sì, non da sempre, ma dal momento in cui l' uomo ha avuto paura. Ma paura di cosa? Paura di finire i propri giorni di punto in bianco disillusi che la vita non continui da qualche altra parte? Paura che le ingiustizie altrui non saranno mai punite da nessuno così da restare franche? Entrambe direi, comodo per tutti credere in lui, immaginatevi per un attimo un mondo senza Dio, un mondo dove la gente non teme più una giustizia divina, un mondo dove la gente non spera più in un'aldilà. Si sentirebbe libera di esercitare la morale in maniera del tutto arbitraria, incoerente e confusa, non trovate? Il mio personale pensiero è che non è stato Dio a creare l' uomo, ma viceversa l' uomo creare Dio. L'uomo nero non si differenzia tanto da lui (Dio), anch'egli creato dall'uomo per incutere ai bambini timore, fondamentale questo per suscitare in loro la voglia di essere buoni o almeno provarci. Creduloni i bambini, almeno dal nostro punto di vista, ma credulone non è forse anche il mondo adulto? Credente non è forse l' eufemismo di credulone? Deboli, siamo tutti deboli e bisognosi di credere in un qualcosa che non esiste, ma capace comunque di realizzare il nostro ottimismo mettendoci in grado di compiere con fiducia i nostri compiti più importanti. Ostili, siamo tutti inconsciamente ostili nei suoi confronti, di Dio, la sua importanza è stata accresciuta e i suoi poteri così ingigantiti al fine di addossargli più facilmente la responsabilità che dovrebbe, secondo noi, avere riguardo appunto noi e i nostri drammi.