martedì 9 febbraio 2016

La Venere di Milo e uno gnomo dentro a un giardino

Difficilmente si verifica il caso che una persona dica: "Questa è una cosa che so che tutti troveranno bruttissima, ma a me pare bella e la considero bella". È molto più probabile che invece, quando noi ci riferiamo alla bellezza, immaginiamo sempre, come diceva Kant, l'accordo di una umanità possibile che ci dica: "Sì, hai ragione, questo è bello". La bellezza però non è collegata a un concetto di gusto che ognuno di noi ha e che può essere inteso anche a livello generale, gusto della massa. Sarebbe un problema se l'artista che crea, modificasse il gusto dei fruitori dell'arte (e quindi in questo senso anticipando quello che poi sarà il bello e il brutto in futuro) oppure se la massa, i fruitori dell'arte, che avendo un proprio concetto di gusto in continua evoluzione, influirebbero sull'artista e la sua opera. Ma non succede già? Il gusto fa scaturire il bello, il buon gusto è però un ideale che appartiene solo ad alcune persone. Certo non si dice mai: "Io sono una persona di cattivo gusto". Al massimo si dice: "Di queste cose non me ne intendo". Tutti però pensano di avere buon gusto. È come il buon senso per Cartesio: "La cosa meglio diffusa nel mondo", perché tutti pensano di averne abbastanza. Nessuno dice: "Sono privo di buon senso", oppure "sono privo di buon gusto". Una persona più istruita e una persona meno istruita vedono sicuramente delle cose diverse, non hanno esattamente gli stessi gusti, però in generale si può immaginare che fra la Venere di Milo e uno gnomo dentro a un giardino c'è un criterio per cui, in genere, si dice che è più simile al concetto universale di bello la Venere di Milo anziché uno gnomo dentro a un giardino. È però complicato, perché tantissima gente si mette lo gnomo e non la Venere di Milo, e se uno si mettesse la Venere di Milo, in giardino, sarebbe perverso.

domenica 31 gennaio 2016

L'Italia dica sì ai matrimoni gay

La famiglia, secondo il buon senso è ovunque due persone si leghino affettivamente e decidano di vivere assieme. I figli sono una delle espressioni di questo amore. Ma è l’amore il centro del legame, non l’utero. È sconcertante come ancora nel 2016 l'Italia non riesca ad adeguarsi agli standard di civiltà e alle direttive europee. Quelli che discriminano le persone sono rimasti indietro decenni. Come le persone etero possono scegliere chi tutelare legalmente in caso di morte, anche ai gay deve essere data la possibilità di riconoscere una persona speciale dal punto di vista affettivo e legale a cui destinare il patrimonio. La Costituzione deve tutelare la famiglia. E il concetto di famiglia non è quello del Vaticano, ma è quello espresso dalla popolazione italiana. Essa comprende le famiglie monogenitoriali, le famiglie senza figli, le famiglie allargate con i figli di matrimoni precedenti, le famiglie composte da persone di cultura diversa, di religione diversa e le famiglie omosessuali.